Tra le innumerevoli opportunità che internet offre, c’è quella di entrare in contatto più facilmente con persone con cui condividiamo un interesse, una passione. E’ quello che mi è capitato pochi giorni fa quando ho conosciuto Betto Balon, nome d’arte sotto il quale si cela un ragazzo veneziano appassionato di musica e abile suonatore di chitarra. Ma qual’è questa grande passione che condividiamo? Quella per Georges Brassens. Per chi non lo sapesse, Georges Brassens è l’espressione più alta dell’arte di cantastorie francese, maestro di poesia e di melodia, ispiratore di tantissimi altri artisti, non da ultimo il nostro Fabrizio De André. E difatti alcune delle più celebri composizioni del De andrè seconda maniera (considerando come prima la sua fase melodica più tradizionale, la terza quella “etnica”) non sono altro che brani di Brassens tradotti in italiano. Tradotti ovviamente in modo non banale, rispettandone la musicalità, la rima, il significato. Brassens e De André hanno condiviso una visione anarchica del mondo, lontana dalle convenienze, solitaria e originale. In molti, in Italia, si sono cimentati con i brani del maestro francese originario di Sète, citta di laguna nel sud dell’esagono. Anni fa anche io tradussi un suo brano, e immaginate la sorpresa nel vedere che c’era chi, sul famoso sito di video youtube, aveva già caricato numerose performance di brani tradotti non in italiano, ma nella lingua viva che io e Betto condividiamo, il veneziano.
E’ nato, spontaneo, un sodalizio. Su youtube protrete, se siete curiosi, trovare le performances di Betto, e se proprio avete tempo da perdere, potrete sentire la versione di Betto di un brano di Brassens tradotto dal sottoscritto ormai nel lontanissimo 1994: “Ea canson dea gente anca massa sicura”. Buon ascolto a tutti!
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